sabato 27 giugno 2009

Commento sul convegno del 18 giugno


Vorrei riproporre, a commento, quanto esposto sinteticamente nel corso del mio intervento durante l’assemblea cittadina del 18.6. 2009.

Certamente è importante avere optato, in considerazione delle mutate condizioni ambientali, per il superamento della realizzazione di un nuovo complesso a valenza prevalentemente commerciale. A fronte di tale nuova impostazione, sembra utile considerare l’opportunità di una nuova e “alta” destinazione della struttura, in ragione delle più moderne esigenze collettive, non solo della città di Ciampino ma anche di quelle nazionali e, probabilmente, internazionali.

Le circostanze sono favorevoli alla definizione di un progetto che, nella salvaguardia della connotazione architettonica dell’IGDO, collochi la città come polo di eccellenza nell’ambito della ricerca e dello sviluppo tecnologico (ad es.quello applicato alla difesa ambientale). E’ possibile, oggi più di ieri, affermare che le future generazioni troveranno nella conoscenza il loro futuro. La competitività delle città è nella ricerca e nella promozione d’innovazioni. Conteranno le imprese che sapranno produrre in maniera innovativa, ma queste dovranno essere supportate da enti di studio e di ricerca al passo con i tempi. A mio avviso, è possibile ripensare alla destinazione d’uso della struttura IGDO in un rapporto sinergico tra cultura, imprenditoria e ricerca. Con questa impostazione la città di Ciampino, ora famosa nel mondo per gli arrivi e le partenze delle autorità nazionali e internazionali ma, sopratutto, per l’elevato inquinamento ambientale derivante dalla quantità del traffico aereo che la sommerge, potrebbe essere ricollocata, invece, nella “società della conoscenza” immaginata dal programma di Lisbona per l’Europa.

In contemporanea alle azioni di tutela giudiziaria degli interessi collettivi, la struttura IGDO e la città potrebbero essere inserite nelle reti didattiche e di ricerca secondo gl’indirizzi comunitari. Tematiche, queste, che saranno l’oggetto del maggiore impegno del nuovo Parlamento europeo.

Un progetto così finalizzato potrebbe portare, almeno, i seguenti vantaggi:

a. Dare un più cospicuo sostegno alle ragioni di tutela del patrimonio immobiliare dell’IGDO come struttura al servizio d’interessi collettivi;

b. Reperire più facilmente finanziamenti per l’acquisto o, quantomeno, l’esercizio delle attività di ricerca e di formazione, presso le industrie, nell’ambito nazionale e nei programmi di sviluppo predisposti a livello comunitario;

c. Promuovere attività produttive e commerciali indotte, capaci di allargare l’offerta di lavoro ai giovani della città e delle aree circonvicine;

d. Favorire il coinvolgimento degli interessi della cittadinanza su un progetto di elevato prestigio internazionale.

Alla luce di quanto fin qui detto, assume particolare rilievo la proposta formulata dal Prof. Francesco Spataro, nel corso del suo intervento, di predisporre, per le prossime occasioni d’incontro, la partecipazione di autorità del mondo della cultura e, soprattutto, del mondo universitario, a cominciare dall’Università di Tor Vergata, per studiare un percorso volto alla definizione di un progetto condiviso, con gli obiettivi brevemente esposti.

Antonio Dentato

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