venerdì 19 giugno 2009

Il convegno del 18 giugno

Convegno sulla questione dell’ex Collegio del S. Cuore promosso da IGDOLAB

Un bene al servizio della città

I cittadini convinti della salvaguardia del complesso architettonico

L’Amministrazione si impegna in tale direzione

LA PARTECIPAZIONE

Il convegno di giovedì 18 giugno ha registrato un elemento importante: la massiccia partecipazione cittadina.

Nella sala “Pietro Nenni”, solitamente occupata dai membri del Consiglio comunale per le proprie assemblee e da pochissimi spettatori, in un caldo ed afoso pomeriggio di inizio estate si è radunata una folla considerevole. La stima indica almeno un centinaio i presenti.

Tra questi tanti cittadini, ma anche esponenti di partito, autorità religiose ed istituzionali. In un elenco di certo non esaustivo – e di cui chiediamo scusa per involontarie omissioni – troviamo gli assessori Lavagnini e Testa, il presidente del consiglio Giglio, vari consiglieri comunali tra cui Addessi, Pierantonio, Piantadosi e Fuiano, esponenti politici di diversa estrazione tra i quali Alessandro Porchetta, Giovanni Venditti, Michele Colombraro, il parroco del S. Cuore mons. Carlo Passamonti, don Grazianu Pisanu, il presidente di confcommercio Corallini.

Alcuni di loro sono poi intervenuti direttamente nel dibattito, esponendo le proprie posizioni.

Nella sala consiliare, nonostante il caldo torrido ed un’afa crescente per la mancanza di un impianto di condizionamento (si spera i fondi di bilancio futuri consentano la soluzione del problema), la gente è rimasta al proprio posto, occupando gli spazi disponibili, seduti o in piedi, per la durata dei lavori. Durata considerevole, tenuto conto che i microfoni si sono accesi intorno alle 18 e 15 e la sala si è svuotata oltre le ore 20 e 30.

La manifestazione ha segnato, insomma, un punto a favore della elaborazione, lunga, travagliata e sofferta, di una vero e proprio processo di democrazia partecipata.

GLI INTERVENTI

Al tavolo della presidenza alcuni rappresentanti di IGDOLAB – soggetto collettivo che raggruppa numerose associazioni operanti nel territorio – promotore ed organizzatore del convegno.

In apertura Silvio Sinibaldi, dopo i saluti, ha ricordato le precedenti iniziative tese a sensibilizzare l’opinione pubblica ed i soggetti istituzionali interessati sull’annosa e spinosa questione dell’IGDO.

Focalizzando quest’incontro, dal tema IGDO quale futuro? Per non cedere di nuovo il centro di Ciampino agli interessi di pochi, si è ricordato che la città rischia di vedersi cementificato ogni spazio residuo, con il ritorno di progetti di demolizione dell’area per scopi commerciali.

Vi è, invece, la necessità – come recita la locandina del convegno – di valorizzare un luogo di identità collettiva e sostenere una partecipazione popolare alle decisioni sul centro abitato.

Gli interventi dei rappresentati Igdolab Francesco Riccobene (Comitato Pro-Igdo), Stefano Mercurio (Teresio Olivelli) Cinzia Casalvieri (NAC - Nucleo Architetti Ciampino), Vito Cosentino (Legambiente) hanno illustrato i vari aspetti della problematica, dal valore storico dell’area, alla questione TAR, alle ragioni fondanti della partecipazione, all’idea di laboratorio che, proposta da Igdolab è stata recepita dalla Giunta Municipale (delibera del 4 gennaio 2008).

Autorevole ed apprezzato, poi, l’intervento di Franco Medici, di Italia Nostra regione Lazio, che ha ben messo in evidenza la peculiarità e l’importanza di questo sito al centro della città. Sito che assolutamente deve essere salvaguardato e valorizzato.

La scaletta dei lavori prevedeva, a questo punto, un confronto diretto con le varie Istituzioni invitate: Regione Lazio, Provincia di Roma, Comune di Ciampino, Sovrintendenza regionale ai beni culturali.

Per tutta una serie di motivazioni – più o meno verosimili – il solo Ente presente in sala è risultato essere il Comune, nella persona del vice sindaco Lavagnini.

La cronaca registra, per la verità, anche la fugace apparizione del sindaco Perandini il quale, avvicinatosi al tavolo della presidenza, ha espresso il proprio rammarico di non poter restare ai lavori per impellenti impegni.

Il dibattito, nonostante tutte queste assenze, si è comunque svolto in maniera equilibrata e con l’apporto di un buon numero di persone che hanno chiesto ed ottenuto di dire la propria.

L’economia di spazio non consente il resoconto dettagliato e ci limitiamo qui di seguito a fornire quelle che sono le indicazioni di massima scaturite al termine dei lavori.

A margine ricordiamo che gli organizzatori del convegno hanno predisposto una corposa cartella contenente gran parte della documentazione fin qui prodotta: abbiamo riscontrato una quarantina di titoli, segno di un lavoro di ricerca e proposta veramente imponente. Purtroppo, l’elevato numero di partecipanti, non ha consentito la distribuzione capillare della documentazione. I rappresentanti di Igdolab, comunque, hanno voluto precisare che quanti fossero interessati al riguardo si possono mettere in contatto per ricevere il materiale e per eventuali altre esigenze.

LO SCENARIO FUTURO

Il vice sindaco e assessore all’ambiente Lavagnini, prendendo la parola, ha detto alcune cose fondamentali.

Innanzitutto ha ricordato come oramai l’Amministrazione comunale, con un atto pubblico espresso in consiglio nel giugno dello scorso anno, sotto la pressione delle associazioni culturali riunite in Igdolab, sia addivenuta alla convinzione che l’attuale progetto di variante dell’area Igdo è superato alla luce delle mutate condizioni urbanistiche e sociologiche della città.

Prima – e ci riferiamo ad una quindicina di anni fa - c’era forse meno coscienza del valore storico dell’ex collegio del S. Cuore (l’Igdo). Oggi questa consapevolezza è cresciuta fortemente nella popolazione ed è giusto e doveroso che chi amministra se ne faccia carico.

La novità più importante del suo discorso è questa: l’Amministrazione è in contatto con la SICIET (la proprietaria del complesso) e si ipotizzano possibilità di trattative per la cessione dell’area.

In altre parole – vuoi anche per l’intricato iter del progetto precedente, ostacolato da ricorsi al TAR, apposizione di vincoli, reiterazioni e dichiarata volontà di ricorso finale al Consiglio di Stato – la proprietà privata sta evidentemente aprendo a soluzioni diverse.

E, e qui sta la novità forte della quale non possiamo che compiacerci visto che sulle colonne del nostro giornale avevamo con forza portato avanti la tesi, il Comune comincia a prendere in considerazione questa possibilità. Si prevedono prossimamente, come ci ha riferito l’assessore Lavagnini, incontri in tal senso.

Preso atto del nuovo corso (che si auspica non solo a parole ma suffragato da atti concreti), la prospettiva che si apre ora offre scenari potenzialmente positivi per una migliore vivibilità del centro storico e di conseguenza del nostro territorio tutto.

Michele Concilio

Nessun commento: