venerdì 26 giugno 2009

COMUNICATO STAMPA SUL CONVEGNO

IGDO quale futuro? Per non cedere di nuovo il centro di Ciampino agli interessi di pochi promosso dal Coordinamento IGDOLAB

Ciampino, Sala Consiliare “P.Nenni”-18.06.2009

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Il dibattito promosso dal Coordinamento IGDOLAB su uno dei temi cruciali riguardanti l’assetto futuro del centro cittadino ha registrato una nutrita, attenta e consapevole partecipazione cittadina.

Tiepido invece l'interesse dimostrato dalle istituzioni, vista l’assenza delle principali figure istituzionali invitate allo scopo di ottenere impegni concreti sul futuro di questo fondamentale pezzo di città.

Totalmente invisibili i rappresentanti della Giunta Provinciale, che non hanno né declinato, né confermato espressamente l’invito. Avvertibili, almeno per aver inviato dei comunicati, Soprintendenza e Regione.

Luciano Marchetti, Direttore Regionale della Soprintendenza, ha inviato una nota per comunicare ufficialmente la volontà della Direzione Regionale di ricorrere al Consiglio di Stato contro l’ultima sentenza del TAR che annulla l’avvio del procedimento di vincolo.

L’assessore Zaratti, anch’egli assente, comunica il pieno sostegno all’iniziativa e l’impegno del proprio assessorato a farsi parte attiva. Assenti il Sindaco, per un improvviso impegno di carattere personale e gran parte della Giunta, fatta eccezione per il Vicesindaco Lavagnini, l’Assessore alla Cultura Testa e il Presidente del Consiglio Comunale Giglio. Da sottolineare l’incomprensibile assenza degli assessori all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici, i più direttamente coinvolti dal tema del dibattito.

Scarsa anche la presenza dei partiti politici.

PD e PDL erano assenti. Hanno presenziato esponenti di Sinistra e Libertà, Rifondazione Comunista, UDC e Italia dei Valori, che probabilmente elaboreranno mozioni in consiglio comunale.

Le domande poste dal Coordinamento associativo alle varie rappresentanze istituzionali erano e restano sempre le stesse :

- Il Comune, la Provincia, la Regione intendono costituirsi in giudizio a fianco della Soprintendenza per il ricorso in Consiglio di Stato?

- Il Comune intende avviare il laboratorio di progettazione partecipata?

- Il Comune intende procedere ad una nuova variante urbanistica per il cambio di destinazione d’uso da servizio privato a servizio pubblico dell’area ex-IGDO?

Tali quesiti restano ancora inevasi a distanza di due anni dalla nostra proposta. Le risposte sostanzialmente affermative espresse dal Vicesindaco Lavagnini appaiono come posizioni personali e della sua parte politica, piuttosto che meditate scelte condivise dal resto della Giunta. Non risulta infatti che sia stata avviata in proposito alcuna riflessione comune su proposte e prese di posizione concrete. La maggioranza dei nostri amministratori appare piuttosto disorientata e incapace di affrontare unitariamente la situazione.

Siamo consapevoli che non è così semplice ed immediato far comprendere a fondo il significato della nostra proposta di Laboratorio di progettazione partecipata, come luogo in cui l’espressione delle idee e delle esigenze si esplica in forma diretta, orizzontale, in cui ciascun cittadino contribuisce con pari dignità e merita attenzione, senza intermediari. Ci sembra però di essere riusciti finalmente a far comprendere il contenuto della nostra azione, ossia la consapevolezza del valore urbanistico e identitario dell’IGDO.

Dobbiamo ancora lavorare molto per la condivisione piena del metodo, coscienti di trovarci davanti un percorso di costruzione ancora lungo e complesso, per ciò che riguarda il ribaltamento dei meccanismi decisionali.

In attesa di vedere atti concreti da parte delle Istituzioni, confortati dalla risposta partecipe dei ciampinesi, continueremo ad attivarci sul territorio per informare e coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini su questa grande scommessa per il futuro che parte dal cuore della città.

Ciampino, 25 giugno 2009

Il Coordinamento IGDOLAB

CONSIDERAZIONI E APPROFONDIMENTI SUL CONVEGNO

IGDO quale futuro? Per non cedere di nuovo il centro di Ciampino agli interessi di pochi promosso dal Coordinamento IGDOLAB

Ciampino, Sala Consiliare “P.Nenni”-18.06.2009

Il fattore positivo e non comune della iniziativa è stato quello di riuscire a generare spazi di dialogo sulla città dove emergono ricchezze ed esperienze di percorso personali. Questo il valore politico che fonda la partecipazione e la convivenza stessa e che può solo intimorire davvero chi detiene il potere sulla “ggente” anonima e chiusa nella cura del particolare. Abbiamo scoperto che un gruppo di persone comuni che fanno atto di presenza nella distribuzione di volantini anomali fa avvicinare persone che ti raccontano la loro vita e le loro esigenze. Abbiamo registrato un confronto positivo anche da chi non poteva partecipare: per questo è importante esibire segni di presenza riconoscibili sul territorio che rafforzino questa convinzione o almeno intuizione.

Abbiamo cercato di avere come interlocutori figure istituzionali che per funzione e storia politica dovrebbero essere un alleato nella difesa di un bene comune. Di fatto, a prescindere dalle intenzioni personali, abbiamo visto che questi interlocutori non “possono” farlo. Far uscire dall’oscurità questi motivi sarebbe già un buon risultato.

I luoghi decisionali sono altri e ci sfuggono. A questo punto, tanto varrebbe convocare pubblicamente i “dominus” e chiedere loro, ad esempio: Assessore Astorre, Onorevole Rugghia e Onorevole Ventucci, Sindaco Perandini, che intenzioni avete? Non c’è più il progetto originario, la partecipazione sapete come gestirla in maniera utile al consenso, quale è la ipotesi su cui state lavorando?

Il “core business” di questa amministrazione e dell’opposizione, che gestiscono trasversalmente il territorio, lo abbiamo visto all’opera plasticamente all’inaugurazione della porzione di IGDO ancora di proprietà ecclesiastica: in clima cerimoniale hanno rievocato orgogliosi la concordia nel dirottare fondi pubblici verso il restauro effettuato a tempo di record. Sono quelli che convocano primarie di 2000 persone e cene altrettanto affollate e fanno scrivere migliaia di volte nomi di sconosciuti sulle schede elettorali per contarsi internamente.

Tra i pochissimi che hanno accettato il confronto, il Presidente del Consiglio Comunale Giglio ripropone all’attenzione il problema della tutela della proprietà privata, contro il presunto dissesto finanziario del comune che seguirebbe ad un’eventuale acquisizione del manufatto. Si paventano inoltre ritorsioni legali se si dovesse formalizzare concretamente il superamento della variante approvata. La sua proposta è di indire un referendum, in cui si chiederebbe ai ciampinesi se abbiano voglia o meno di indebitarsi per l’acquisizione dell’area (!!)

Noi pensiamo che la via referendaria in materia urbanistica (comunque non percorribile con l’attuale statuto) sia una comoda scorciatoia per far approvare quanto già deciso in altri luoghi, come nelle primarie predeterminate: volete A, B o C? Riteniamo che questo semplificato modello partecipativo possa facilmente tramutarsi in una farsa, tradendo, al di là dell’assunto, il valore democratico della consultazione.

Ben altra strada è quella che proponiamo con il Laboratorio di Progettazione Partecipata, ma a quanto pare, per chi ama le “semplificazioni” è una strada indigesta: troppo difficile (pericoloso?) ascoltare, informare, coinvolgere i cittadini, aprire a loro spazi di decisione.

Non abbiamo mai ritenuto che il problema dell’acquisizione delle risorse sia questione trascurabile, ma pensiamo che, invece di ricorrere ad espedienti fuorvianti, sia opportuno mettere in campo azioni costruttive ed attivare tutte le sinergie possibili tra i diversi enti e risorse pubbliche. Siamo certi che la salvaguardia del monumento e la sua utilizzazione a fini pubblici, possano e debbano costituire occasione di valorizzazione della città e delle sue risorse. Solo in questo modo si potrà giungere ad una soluzione economicamente accettabile, sia per la proprietà che per la comunità. L’acquisizione del bene, al di là delle più convenienti forme per farlo, si impone già oggi, dato che la Giunta e tutto il Consiglio Comunale all’unanimità ritengono superata la proposta Siciet. E’ il vincolo di salvaguardia che può sensibilmente ridurre l’onere dell’acquisizione. Il concetto di acquisizione pubblica del bene deve passare per un referendum? E perché non si è fatto altrettanto quando si mutò la destinazione d’uso da pubblico a privato? Allora che risarcimento hanno avuto i cittadini ?

Se anche ci fosse un nocumento della proprietà privata (piuttosto difficile da dimostrare dopo 15 anni di inerzia che hanno danneggiato al contrario la popolazione che non ha usufruito delle sistemazioni promesse) interviene a sua tutela il risarcimento pubblico.

Abbiamo tutti davanti agli occhi il risultato dell’acquisizione della Cantina Sociale, oggi ritenuta un bene pubblico fondamentale, acquisita ad un costo allora considerevole per il quale il Comune non è assolutamente andato in dissesto finanziario.

L’amministrazione comunale ha mostrato in passato grande disinvoltura concordando con la proprietà la variante di mutamento da servizio pubblico a privato, ma appare ora intimorita quando si tratta di invertire la rotta.

La politica coltiva con grande cura l’arte del temporeggiare, ossia la consolidata capacità di lasciar passare il tempo fingendo di affrontare i problemi, ma siamo sempre più convinti che i cittadini abbiano il diritto-dovere di intervenire per chiedere decisioni e azioni coerentemente consequenziali ai proclami e alle buone intenzioni espresse in pubblico.

Fin dall’inizio di questo percorso, siamo stati consapevoli che la questione IGDO non poteva essere trattata come una cosa a sé stante rispetto al resto della città. E’ luogo simbolo che permette di svelare e interpretare, per il suo valore di elemento fondante e per le conseguenze indotte, tutto il resto dell’urbanistica, facendoci vedere spazi e realtà che si sottraggono al nostro sguardo abituale: il caso dei centri commerciali, almeno tre, che hanno costituito oggetto di dibattito tra gli addetti del settore, nella sostanziale ignoranza dei cittadini, è emblematico.

Ciampino, 25 giugno 2009

Il Coordinamento IGDOLAB

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